Studiosa di filosofia politica e storica tedesca diventata poi cittadina statunitense, nasce in Germania ma deve poi lasciarla nel 1933 per le persecuzioni naziste in quanto nata in una famiglia ebraica.
Le sue opere riguardano il potere, la politica, l’autorità e il totalitarismo. Nella sua opera forse più famosa, La banalità del male, fa il resoconto del processo ad Eichmann, in cui solleva la questione di come personaggi così banali divenissero il Male, fossero dei semplici tecnici che stavano solo obbedendo a degli ordini.
Bibliografia (Le opere segnate con * sono presenti nella biblioteca del Centro)
Read More