Lilith Base dati bibliografica collettiva di circa 33.000 records che costituiscono una parte del materiale informativo posseduto dai Nodi della Rete Lilith con indicazione dei luoghi di reperibilità del documento. Oltre alle monografie, sono descritte relazioni a seminari e incontri, pubblicazioni a circolazione limitata, articoli completi di abstract tratti da varie riviste. Importante segnalare che la base dati contiene lo spoglio completo di: DWF, Duoda, Memoria, Rosa; Via Dogana, quasi completi quelli di Reti e Istar; avviati altri, come Effe, Differenze, etc. Oltre la metà dei record contiene l’abstract del testo. E’ stata interrogabile sul Serverdonne dal 1996 al 2018. Gli aggiornamenti sono terminati nel marzo 2002.
La Rete Lilith nasce intorno alla metà degli anni Ottanta per iniziativa dei centri di documentazione, archivi e biblioteche delle donne presenti sul territorio nazionale per raccogliere, diffondere e valorizzare la documentazione e la informazione sulla memoria, la politica, la cultura e la ricerca delle donne
Biblioteca Digitale delle Donne. Un progetto che comprende opere a stampa di diverse epoche relative alla memoria storica, culturale, politica e sociale delle donne italiane e dei loro movimenti di emancipazione e liberazione dall’Ottocento ad oggi. All’interno della Biblioteca Digitale delle Donne è possibile trovare una selezione di manifesti di iniziative e incontri promossi a Bologna (1981-2005) dall’Associazione Orlando e dal Centro di documentazione, 17 testate di riviste perlopiù italiane in parte edite tra Ottocento e Novecento, 39 opere della collezione storica della biblioteca o della letteratura grigia prodotta dai movimenti femministi novecenteschi.
Censimento degli archivi femminili nella provincia di Bologna.
Il progetto nasce dalla collaborazione tra Soprintendenza Archivistica per l’Emilia Romagna e l’Archivio di Storia delle Donne conservato presso il Centro di Documentazione delle Donne della Città di Bologna, in collaborazione con la Provincia di Bologna. All’origine vi è la comune convinzione di essere in una congiuntura particolarmente importante per l’individuazione e la valorizzazione dei patrimoni documentari delle donne. Da una parte la tradizione ormai consolidata degli studi di genere e di storia delle donne ha fatto emergere la ricchezza, l’articolazione e la complessità delle manifestazioni della soggettività femminile e delle sue testimonianze; dall’altra si fa sempre più forte la consapevolezza del rischio di dispersione di patrimoni documentari (soprattutto novecenteschi), sedimentatesi in una molteplicità di luoghi e di conseguenza frammentati e non immediatamente individuabili.
“Archivi delle donne” – Istituto Lombardo di Storia Contemporanea
Un raccolta di scritture femminili prodotte in Lombardia tra età moderna ed età contemporanea (carteggi, epistolari, memorie, documenti), fonti documentarie a lungo rimaste nascoste nei fondi intitolati ad autori maschili, che costituiscono una base documentaria fondamentale non solo per ricostruire la storia di genere, ma anche per le discipline storiche nel loro complesso. Una equipe di storici, archivisti e bibliotecari coordinati da Maria Canella e Paola Zocchi ha individuato, censito e indicizzato queste fonti, dando vita agli “Archivi delle Donne”, in due volumi, scaricabili.