IERI, 3 ottobre
avrei voluto saper scrivere, per scrivere di lei, di Annalisa
già sapendo che sarei scivolata inevitabilmente nel racconto, nel personale
Inevitabilmente perché la giornata di ieri si è fatta fitta di ricordi
e i ricordi spesso si fanno racconto
come quello di quanto abbiamo parlato, Annalisa ed io
ore e ore di ragionamenti commenti progetti
e contusu
come quando ferme sotto casa, dentro la 126 verde
all’uscita dalle riunioni fiume del collettivo di via genovesi
da un passaggio stavamo ancora lì, a parlare fino a tardi
era il ‘77
io avevo 20 anni
parecchio scarmigliata dal vento rivoluzionario del femminismo
entusiasta e con una folla di idee da districare
Annalisa ne aveva 42
era nel suo meglio, disponibile fino a stupirmi
accessibile e paziente nel portare il ragionamento oltre gli slogan
utile per me, poco più che una liceale
Il privilegio di tanto parlare mi ha mostrato la sua forza intellettuale
e la solidità della sua passione politica
la capacità analitica con cui guardava alla sfera del privato e alle relazioni
facendone emergere il valore politico
magistrale
e anche quando
io con 64 e lei con 86
ci siamo ritrovate ancora a ragionare, sedute in salotto
ma in compagnia di tanti ricordi in più, abbiamo parlato ancora
con intimità matura, fino ad arrivare a momenti di verità imprevista
quell’imprevisto
nella nostra relazione di amicizia, di stima, di collaborazione, di vita
durata 45 anni
oggi rende più leggero il distacco
Grazie amica mia