La morte è molto più veloce del tempo nel trasformare in memoria il volto, i gesti, le parole delle persone con cui non possiamo più parlare, né possiamo vedere e sentire. Perciò è ancor più doloroso scrivere su questa pagina del profondo rimpianto per la scomparsa di Hella Santoboni: in questo sito teneva due rubriche di recensioni e da qui rimandava ai social su cui pubblicava e diffondeva le iniziative del Centro di Documentazione e Studi delle Donne. Con solerzia curava gli aspetti tecnici che, a partire dalla pandemia, ci hanno consentito i collegamenti a distanza per conferenze, riunioni, seminari. La professionalità e la serena disponibilità di Hella erano una garanzia e una certezza di buona riuscita, di condizioni di scambio e collaborazione non solo affidabili ma sempre serene, generose, allegre. Lavorare con lei è stata costantemente un’esperienza positiva e arricchente.
All’interno del CDSDonne, Hella ha messo in atto e ha costantemente praticato non solo la ovvia ma non per questo scontata o facile relazione positiva con le donne ma ha personificato un’aspirazione del femminismo: dare valore ai rapporti fra generazioni diverse. Era la più giovane delle compagne del Centro e già questo fatto rendeva la sua collaborazione e il volontariato culturale un’eccezione fra le donne giovani, non più disponibili a svolgere attività prive di remunerazione materiale, un tipo di impegno che ha caratterizzato le origini del femminismo, ne ha segnato il cammino e anche i risultati vincenti quando la passione e gli obiettivi delle lotte erano per se stessi remunerativi e sostituivano qualsivoglia compenso materiale.
Oggi i tempi sono molto diversi, eppure Hella ha fatto suoi quegli ideali, se ne è nutrita e li ha messi in atto coniugando la giovinezza, le passioni e le competenze della sua età con quelle delle generazioni precedenti con cui entrava in relazione positiva: da discepola e maestra insieme, pronta a acquisire sapere quanto a condividere e trasmettere le sue abilità; da amica e compagna; figlia e sorella; personificazione della gentilezza, portatrice di ironia, di curiosità e desiderio di conoscenza. Lettrice accanita, trovava nella biblioteca del Centro i materiali della sua costante formazione e lo spazio per arricchire quel sedimentato patrimonio col nuovo, l’interessante, il problematico che la sua giovinezza aperta alla cultura e al mondo le consentivano.
La memoria e il rimpianto confluiscono oggi nella nota positiva e da percorrere dell’esempio di femminismo e amore che Hella ha offerto.