Laboratorio di scrittura a partire da sé
Autoritratti – 11 febbraio 2016
Promemoria
Il tema oggi al centro del nostro interesse è il corpo, attorno a cui si snodano le letture stimolo e le nostre stesse produzioni. Ma, per la prima volta, sono centrali anche i nostri corpi in movimento e in “dialogo” fra loro attraverso spostamenti mirati ed esercizi di fiducia. Un’esperienza, questa, ispirata anche ai laboratori di scrittura di Vittoria Gallo, il corpo e lo scrivere [1] e alle suggestioni offerte da Carlo Sini su I gesti sono la scrittura del corpo [2].
Aspetti già parzialmente anticipati nel laboratorio “Corpo e scrittura” del 3 dicembre 2015 e comunque fondamentali nella riflessione del movimento delle donne (vedi in particolare l’intervento di Lea Melandri “Corpo, individuo e legame sociale. Per un’educazione portata alle radici dell’umano) [3].
Si comincia con la lettura a voce alta di
Wislawa Szymborska, Al mio cuore, di domenica, in Discorso all’ufficio oggetti smarriti, 2004, Adelphi, Milano,, pag.90
Fase 1 – Movimento e osservazione
Ci alziamo lentamente, in silenzio camminiamo in ordine sparso. Ci fermiamo e per massaggiarci con dolcezza, come sotto la doccia, via via prendendo coscienza del nostro corpo, delle percezioni delle singole parti, del corpo nel suo insieme , del nostro respiro, del battito del cuore. Stop. Ci avviciniamo a una compagna e continuiamo massaggiandoci reciprocamente, con dolcezza, ascoltando le percezioni, osservando le nostre emozioni e pensieri. Ci muoviamo, poi lentamente cerchiamo un posto adatto all’ascolto e alla lettura.
Tutte scegliamo una postura per noi gradita (in piedi, sedute, addossate alla parete, protese in avanti facendo leva su un ginocchio, altro).
Nuove letture:
Barbara Gabotto, Autoritratto in S, in Io sono il titolo, a cura di Sergio Zuccaro, 2004, Dedalus Quaderni, Casalvieri (FI), pag 62-63
Edoardo Sanguinetti, Sopra il proprio ritratto , ibidem, pag. 106
Mariella Buttarini, Autoritratto semiserio, ibidem, pag. 28
Gemma recita una sua riduzione in parodia della canzone Azzurro, che aveva portato al laboratorio di psico-teatro e che è in tema con le letture.
Ciascuna esprime con il linguaggio del corpo un’emozione o un pensiero che l’ ha attraversata in questa prima fase del laboratorio
Fase 2 – Fine della fase di silenzio. Torniamo al tavolo e scriviamo.
Consegna:
Ispirandoci (per analogia o per contrasto) alle letture fatte recentemente anche fuori dal Laboratorio, facciamo il nostro autoritratto o il ritratto di una persona conosciuta. L’approccio sia preferibilmente ironico o comico o tragi-comico, comunque paradossale, in una scrittura insomma fra il serio e il faceto.
N.B. Si può scegliere un’altra forma testuale (dialogo, monologo, altro..) per esprimere la relazione col corpo (proprio o altrui) o anche solo con una sua parte, come il cuore, la lingua, il capo ecc.
(20 min.)
Lettura degli scritti e Socializzazione
Discussione
La carrellata di ritratti, di sé o di altre, ha aperto un dibattito ricco e piacevole, oltre che interessante. Fra il serio e il faceto. Se ne conserva la registrazione.
[1] – https://www.dilitformazioneinsegnanti.it/atti/1995-7-seminario-scrivere/il-corpo-e-lo-scrivere/
[2] – https://lombradelleparole.wordpress.com/2014/09/12/carlo-sini-intervistato-da-silvia-bellia-dal-linguaggio-universale-alla-babele-linguistica-di-oggi-i-gesti-sono-la-scrittura-del-corpo
[3] – http://www.universitadelledonne.it/corpo,%20individuo%20e%20legame%20sociale.htm