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Laboratorio di scrittura a partire da sé

Omaggio a Marguerite Duras – 8 e 21 maggio 2014

Promemoria 8 maggio 2014

a) Lettura a voce alta (Pinella) di svariati brani da Marguerite Duras, L’Amante, Feltrinelli, 1985, Milano:
b) Scrittura di getto:
“Accogli suggestioni, immagini, emozioni, pensieri che ti hanno accompagnato nel corso della lettura appena fatta e scrivi di getto un testo libero di circa 10-15 righi. (15 min. circa)
c) Socializzazione degli scritti

II Fase: letture, lavoro di gruppo, socializzazione

a’) Lettura a voce alta (Pinella) di altri brani da L’amante
b’) Lavoro di gruppo:

Consegna:
Abbiamo letto nel corso del laboratorio una serie di brani tratti da “L’amante” di Marguerite Duras; ciascuna/o – a partire da sé e dalle proprie suggestioni e riflessioni – è invitato/a immaginare una o più ipotesi di riscrittura di una parte dei testi letti. Si tratta cioè di impegnarsi – all’interno del gruppo – a progettare il che cosa e come riscrivere, definendo voce/voci narranti, punto/punti di vista, scopo e destinazione anche divergenti dal testo originario.
Sarà poi ciascuna/o di noi che, se vorrà, farà una sua riscrittura individuale, a casa, attingendo liberamente e in modo personale all’elaborazione del gruppo. (20/30 min.)

d) Resoconto orale, in estrema sintesi, del lavoro dei gruppi, che sarà poi condiviso fra tutti anche per mail, possibilmente più in dettaglio. (15 min.)

Promemoria del 21 maggio 2014

Prime letture

– Lettura dell’introduzione e delle pagg. 11-12 da Marguerite Duras al suo L’amante della Cina del Nord, 1992, Feltrinelli, Milano
– 2 minuti di silenzio e concentrazione
– Brainstorming: ciascuna/o esprime, in poche parole o frasi, immagini ed emozioni suscitate dalla lettura e fa collegamenti con l’esperienza di lettura de “L’amante”.

Altra Lettura a voce alta: pagg. da 13-17 da M. Duras, cit. (5 min.)
Si ripercorre brevemente la lettura (già fatta individualmente) di Scritti di getto ed Elaborazioni individuali prodotti nell’ambito del laboratorio dell’otto maggio (15 min.)
Facciamo il punto:
Pinella – a partire dagli scritti di getto e dalle rielaborazioni già condivisi per mail – individua alcuni aspetti emersi nei testi, significativi sia per fare il punto sul percorso fin qui svolto nel Laboratorio, sia in funzione del lavoro collettivo che riguarda la seconda fase di questo incontro.
Negli scritti di getto, in sintonia con l’espressione orale nei brainstorming, emerge il richiamo a:
– lo sguardo esterno della narratrice, come se le vicende narrate succedessero a un’altra da sé;
– il “giganteggiare” della “bambina” e delle sue esperienze, ma con spostamento dell’ obiettivo nel tempo e il filtro della donna adulta che si intromette indirettamente;
– la percezione e attenzione costante, da parte della protagonista, agli sguardi esterni, specialmente maschili;
– l’ evidenza di nostalgia, sensazioni, autoanalisi percepiti anche attraverso gli sguardi degli altri
– la riflessione profonda sul senso del corpo, del passare del tempo, delle rughe che questo porta con sé (usura del corpo, utilizzo di sé, del corpo, della mente, dell’anima);
– la percezione dei passi letti come “sforamento” della reticenza a mettere a nudo la consapevolezza femminile e la spregiudicatezza della protagonista (e della narratrice);
– il gioco di relazione fra autrice e personaggi nelle loro molteplici identità, tanto più che il tempo del racconto è quello dell’autrice vecchia;
– il richiamo a immagini e circostanze della storia che riguardano aspetti esistenziali della vita (presenza/assenza della madre, sguardi dei maschi, consapevolezza sul senso della bellezza e difficoltà della protagonista a definirla).
– Ma la nostra lettura ha fatto emergere e valorizzare anche l’associazione con immagini e situazioni della propria adolescenza, l’incontro adolescenziale con l’amore, il ruolo del contesto e del paesaggio nelle vicende narrate e nella definizione del personaggio.

E ancora vengono evidenziati aspetti specifici della scrittura letteraria:
• tempo della storia/tempo del racconto e implicazioni su voce/voci narranti e punti di vista;
• l’essenzialità e anche assertività del linguaggio, vista anche come strumento di ricerca di verità, rifiuto degli orpelli per andare a svelare l’essenza delle cose;
• il muoversi della narrazione su due tempi, dove le voci narranti – per quanto riguarda la rappresentazione della ragazza- sono almeno due, oltre a quelle esterne;
• confronto fra l’uso della prima persona ne L’Amante ( a parte alcuni punti circoscritti) e quello della terza persona ne “L’amante della Cina del Nord”;
• la scrittura visiva dell’autrice che si accentua e si propone come scrittura più nettamente cinematografica ne “L’amante della Cina del Nord”.
• E un interrogativo: si tratta solo di scrittura letteraria o anche di auto-terapia?

Quanto agli scritti di rielaborazione/alterazione, P. sottolinea che, se nell’approccio a M. Duras emerge in modo plastico il “patto di lettura che lettrice e lettore hanno stretto, ciascuna/o a suo modo, con l’autrice e la sua opera, è anche vero che alcuni aspetti sono presenti in tutti gli scritti, e più in generale è comune l’approccio al testo con sguardo rispettoso e l’interpretazione in qualche modo “fedele” (anche quando c’è divergenza di sentire).
Si può dire cioè che l’approccio al testo, nella lettura e ri-scrittura, si è sviluppato fra fedeltà e tradimento, ma attraverso la cifra della consapevolezza come chiave capace di garantire il rispetto del patto di lettura fra autrice e opera da lei scritta da una parte e lettrice – lettore dall’altra.

II FASE:

prima progettazione in gruppo ampio

Pinella legge e illustra la

Consegna

Rileggiamo silenziosamente scritti di getto e rielaborazioni individuali e immaginiamo di voler utilizzare i testi (in tutto o in parte, con le opportune modifiche e manipolazioni, tagli ecc.) per inserirli nel blog in allestimento del nostro laboratorio di scrittura a partire da sé, che intende rendere omaggio alla scrittrice Marguerite Duras – in occasione del centenario della sua nascita – dedicandole alcuni lavori in uno spazio significativo.
Il gruppo è chiamato a riflettere e ipotizzare un orientamento sui possibili criteri con cui fare una revisione e una selezione dei singoli testi individuali (inserirli integralmente o in parte, definire quali correzioni o tagli operare, inserire eventuali immagini e/o citare altri testi ecc) e su come dare senso ed efficacia al loro (dei testi) stare insieme (es. creare una cornice che li contenga, costruire una narrazione che ne comprenda delle parti, altro, compresa una ricostruzione del percorso seguito, con riferimento alla consegna a partire dalla quale questi testi sono stati prodotti).

Dopo alcuni interrogativi e chiarimenti, segue una riflessione collettiva sui possibili percorsi e, a partire di qui, sui criteri di selezione, revisione, eventuale riduzione dei testi e su quanto altro possa garantire efficacia nella raccolta e nella pubblicazione dei testi in funzione del loro scopo.
Nella discussione di lavoro emergono alcuni aspetti che solo parzialmente è possibile riprodurre. Quanto al format da dare alla raccolta di testi: c’è chi caldeggia la scelta di ricostruire il percorso fatto, in modo da far emergere ciò che l’autrice ha fatto vibrare in noi; chi invita a tenere distinti gli scritti di getto dalle rielaborazioni/alterazioni, non perdendo niente né degli uni né delle altre, tenendoli insieme distintamente, con una cornice che dia conto sia di cosa significhi per noi fare scritture di getto sia del senso che acquistano per noi le manipolazioni dei testi originari.
Emerge anche una preferenza per una raccolta di stralci di testi da raccogliere insieme in modo coeso in un testo unitario.
Poiché la scelta della ricostruzione del percorso seguito nel lavoro su Duras (con una varietà di opzioni sui dettagli) è stata prevalente ma anche l’altra proposta appare suggestiva, viene suggerito a chi ha proposto una raccolta di stralci (Grazia) di cimentarsi lei con una narrazione che accolga brani e aspetti diversi delle produzioni di ciascuna/o.

Ci lasciamo alle 19.00 con l’impegno
a) a continuare il confronto on line con altri suggerimenti e proposte sulla messa a punto del lavoro
b) a produrre e/o inviare i nostri contributi (per chi lo desideri ma non l’abbia ancora fatto) e a ripensarli in funzione del lavoro collettivo, magari collegandoci via mail anche per confrontarci nella fase della revisione